Dispositivi anticaduta: gli ultimi aggiornamenti normativi
Il “mondo” delle costruzioni civili ed industriali è stato investito in questi ultimi anni da un forte impulso innovativo relativo alla predisposizione di protezioni, individuali o collettive, a favore di interventi di manutenzione ordinarie di coperture esposte al pericolo di caduta dall’alto.
La normativa vigente in materia si è evoluta a macchia d’olio infatti non esiste a tutt’oggi sul territorio nazionale una uniformità di atteggiamento ma ciascun Comune, Provincia, Regione italiana ha provveduto per proprio conto ha normare questa nuova disciplina.
Si distingue una normativa di carattere prettamente urbanistico ( D. Lgs. 81/08, normative regionali) in grado di regolamentare l’attività di messa in sicurezza di una copertura da una normativa tecnica di settore interessante la rispondenza a determinati requisiti di sicurezza dei dispositivi di ancoraggio contro le cadute dall’alto.
La norma tecnica UNI EN 795:2002 è stata fino al 2012 l’unica norma di settore interessante la regolamentazione della realizzazione di dispositivi di ancoraggio contro le cadute dall’alto; a partire dal 2012 la normativa tecnica di settore relativa alla produzione di dispositivi di ancoraggio è stata interessata da profonde vicissitudine e rivisitazioni che ha portato all’emanazione di normative consimili, sostanzialmente riferite ai medesimi prodotti ma con campi d’impiego diversi.
La UNI EN 795:2002 individuava cinque tipologie di dispositivi di ancoraggio suddivisi in classi: A, B, C, D ed E ,ma non specificava il campo d’impiego e non distingueva fra dispositivi di tipo removibili o permanentemente incorporati nella struttura di supporto.
La UNI EN 795:2012 (norma tecnica di livello europeo) costituisce di fatto l’aggiornamento della UNI EN 795:2002 ma è rivolta ai soli dispositivi di ancoraggio per i quali è previsto un impiego per un solo operatore e con la particolarità che suddetto dispositivo debba essere removibile.
La UNI 11578:2015 è invece una normativa tecnica di solo rango italiano rivolta ai soli dispositivi di ancoraggio di tipo permanente ovvero non rimovibili e per più persone; tratta tre tipologie di dispositivo suddivisi in tipi: A, C e D.
Non tratta i dispositivi di tipo B e D perché considerati di fatto rimovibili per definizione e quindi disciplinati dalla UNI EN 795:2012.
Per la fattispecie della messa in sicurezza di coperture civili ed industriali, viste le tipologie operative, la norma tecnica di riferimento per i dispositivi di ancoraggio contro le cadute dall’alto non può che essere la UNI 11578:2015 ovvero quella che tratta dispositivi permanenti.
Tutti i dispositivi a marca Rego sono rispondenti a tutte le normative tecniche di settore ovvero il medesimo dispositivo può trovare impiego sia come aggancio removibile che permanente, la scelta è demandata al tecnico progettista sulla base della valutazione del rischio connessa allo studio di messa in sicurezza della copertura.